Anak Verhoeven propone il 9a+ a Pierrot Beach in Francia

La climber belga Anak Verhoeven ha liberato nella falesia di Pierrot Beach in Francia ‘Sweet Neuf’, una via d’arrampicata sportiva per la quale propone il grado 9a+. Se fosse confermata, sarebbe la seconda femminile di una via di queste difficoltà e la prima volta che una donna libera una via così difficile.

La notizia per il mondo dell’arrampicata sportiva, se venisse confermato il grado, è una di quelle ‘bomba’: la climber belga Anak Verhoeven ha liberato una via nella falesia di Pierrot Beach nel Vercors francese per la quale propone il grado di 9a+. Se appunto fosse confermata sarebbe soltanto la seconda volta che una donna supera una via di questa difficoltà – dopo la prima femminile di un 9a+ da parte della statunitense Margo Hayes su La Rambla a Siurana in Spagna la scorsa primavera – ed in ogni caso sarebbe la prima volta che una donna propone queste estreme difficoltà per una prima libera.

La via in questione si chiama Sweet Neuf ed è il concatenamento di due vie, ovvero il 9a di Sang Neuf e l’8c+ di Home Sweet Home. Da notare che soltanto il giorno prima della libera di Sweet Neuf, è stata proprio la 21enne belga a liberare Sang Neuf.

Nell’aprile del 2016 la fortissima Verhoeven – Campionessa Europea Lead in carica – aveva liberato Ma belle ma muse a Roymayeur in Francia gradando la via 8c+. Inoltre la climber belga ha al suo attivo ripetizioni di vie come Ultimate Sacrifice 8c+ alle Gorges du Loup in Francia (2014), Era Vella 9a a Margalef in Spagna (2015), e La Reina Mora 8c+/9a a Siurana (2016).

Altre prime femminile in passato da ricordare sono ovviamente l’8c+/9a di La Gasparata liberata da Laura Rogora a Collepardo a gennaio di quest’anno, come anche Rolihlahla liberata da Sasha DiGiulian in Sud Africa nel 2013, Pull Over e The Wall liberate da Charlotte Durif in Francia nel 2009 e Claudio Caffè liberata da Angela Eiter ad Arco nel 2007. Ma nessuna di queste vie tocca il 9a+. Il tempo ci dirà.

Sweet neuf 9a+ First ascent • After having climbed Sang neuf, I had 1 climbing day left. Sébastien Richard suggested that I could try to link Sang neuf 9a with the 25 meter second pitch of Home sweet home 8c/+ and I accepted the challenge. After a rest day I climbed Sang neuf 9a again but this time I did not stop at the chain, but climbed on to the chain of Home sweet home. • This new route is now called Sweet neuf: Sang neuf & Home sweet home combined. • Photo by Sébastien Richard @belinda.metz – #rockclimbing #vercors #pierrotbeach #france #sweetneuf #9a+ #climbing – @lasportivagram @petzl_official #lasportiva #petzl #srcfc #heistsport

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Link: anakverhoeven.be, Petzl, La Sportiva

Pirmin Bertle libera in Cile il primo 9a+ della Sud America

Nella falesia di Socaire il climber tedesco Pirmin Bertle ha liberato ‘Le vent nous portera’, la prima via di 9a+ del Cile e contemporaneamente la più difficile via d’arrampicata sportiva in Sud America. Poco prima a Potosì in Bolivia il 32enne aveva liberato il 9a di ‘En este luz te ves como Poseidon’.

Pirmin Bertle continua a produrre vie di alto livello in Sud America. Dopo aver aperto il 9a Azul es el cielo de los ciegos a Piedra Parada nel 2016 e dopo aver liberato Ruta de Cobre a Socaire nel deserto del Atacama in Cile nel giugno di quest’anno, il 32enne ha ora liberato En este luz te ves como Poseidon in Bolivia. Situata nella falesia di El Eden vicino al paese di Potosì, In questa luce sembri Nettuno è stata liberata dopo soltanto 10 tentativi.

Bertle ha spiegato “La via consta in 25 movimenti difficili, con soltanto un parziale riposo prima della sezione chiave.” Questo si traduce in un boulder di 7C + seguito da una sezione di 8a+ che porta al boulder finale di 7B+, il tutto ad una quota di quasi 4000m. “Non c’è bisogno di spiegare come ci si senta a quota 3900m, chi non l’ha mai provato con i proprio polmoni non può immaginarlo.”

Con un po’ di tempo ancora a disposizione poco prima della fine del suo viaggio di cinque mesi in Sud America insieme alla sua giovane famiglia, Bertle è tornato a Socaire in Cile dove dopo 20 tentativi è venuto a capo dei 30 metri di Le vent nous portera. Con il suo passaggio chiave di 8B boulder che arriva dopo 55 movimenti, questa nuova via si attesta come il primo 9a+ del continente sudamericano. Il tutto ad una quota di 3600m.

Info: lizardclimbing.com

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Video: Jernej Kruder e l’arrampicata a Omiš in Croazia

Il video di Jernej Kruder alla prese con il suo progetto nella bellissima zona di arrampicata Omiš in Croazia.

Dopo la via di più tiri della Croazia liberata l’altro giorno a Drašnice dallo sloveno Klemen Bečan, è ora di scoprire un’altra parte della Dalmazia che ha un potenziale pazzesco per l’arrampicata sportiva: Omiš. È qui, sopra il mare Adriatico, che attualmente ci sono oltre 500 vie sportive di tutte le difficoltà, e dove alcuni anni fa il fortissimo Jernej Kruder ha chiodato un progetto da lui chiamato Dugi Rat nel settore Vrulja. L’anno scorso, un mese di brutto tempo non gli ha permesso di liberarlo, ma in questo video si vede comunque tutta la bellezza del luogo che promette almeno altre 500 vie sportive.

Info:Jernej Kruder,SCARPA, Morpho Climbing Holds and Volumes

L’impeccabile perfezione di Janja Garnbret e YiLing Song a Chongqing in Cina

La terza tappa della Coppa del Mondo Boulder 2019 si è svolta lo scorso fine settimana a Chongqing in Cina ed è stata vinta dalla slovena Janja Garnbret ed il francese Manuel Cornu. La seconda tappa della Coppa del Mondo Speed è stata vinta venerdì sera da YiLing Song e Alfian Muhammad.

La prima delle due tappe cinesi è andata in scena a Chongqing che, oltre al caldo, è stata segnata dall’impeccabile perfezione dell’irrefrenabile Janja Garnbret che è riuscita a chiudere tutti i blocchi creati dai tracciatori. Dopo aver dominato i primi due turni di gara, la slovena ha chiuso anche i quattro boulder della finale, in 8 tentativi, mentre ad Akiyo Noguchi ne sono serviti 12 per ottenere il secondo posto per la terza volta in questa stagione. Sul podio boulder per la prima volta nella sua carriera l’austriaca Jessica Pilz, Campionessa del Mondo Lead, davanti a Petra Klinger, Futaba Ito e la fortissima Katja Kadic, oltre alla sua compagna di squadra l’unica a chiudere tutti e quattro i blocchi in semifinale. Assenti due delle atlete più forti del circuito, Shauna Coxsey e Miho Nonaka

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Approfittando dell’assenza di Adam Ondra, per malattia, e la selettiva semifinale che ha spento le speranza di atletidel calibro di Jernej Kruder e Jakob Schubert, in gara maschile si è imposto Manuel Cornu, sul podio per la prima volta nella sua carriera. Il francese ha battuto Tomoa Narasaki che, per un tentativo in più per raggiungere una zona (dopo aver sbagliato la partenza del terzo boulder) si è visto sfuggire l’oro che nonostante la febbre nei giorni scorsi avrebbe facilmente potuto essere suo. Sfruttando al massimo gli enormi volumi Anze Peharc è salito sul podio per la prima volta nella sua carriera con 3 top anche lui, davanti a Sascha Lehmann, Aleksey Rubtsov e Kokoro Fujii.

La seconda tappa della Coppa del Mondo Speed è stata vinta venerdì sera dalla 18enne YiLing Song che per ben due volte ha battuto il record mondiale, fermando il cronometro a 7.101 secondi e battendo in finale la polacca Aleksandra Rudzinska. La gara maschile invece è stata vinta da Alfian Muhammad, ai danni di Kostiantyn Pavlenko.

CLASSIFICA FEMMINILE BOULDER CHONGQUING 2019
1 Janja Garnbret SLO 4T4z86
2 Akiyo Noguchi JPN 4T4z129
3 Jessica Pilz AUT 3T4z811
4 Petra Klingler SUI 1T3z28
5 Futaba Ito JPN 1T2z14
6 Katja Kadic SLO 0T4z010

7 Fanny Gibert FRA
8 Alannah Yip CAN
9 Ashima Shiraishi USA
10 Chloe Caulier BEL
11 YueTong Zhang CHN
12 Lucka Rakovec SLO
13 Elnaz Rekabi IRI
14 Julia Chanourdie FRA
15 Vita Lukan SLO
16 Mao Nakamura JPN
17 Alex Johnson USA
17 Rong Jiang CHN
19 Margo Hayes USA
20 Jain Kim KOR
21 Valentina Aguado ARG
21 Ai Mori JPN
23 Mia Krampl SLO
23 Jennifer Wood GBR
25 Alma Bestvater GER
25 Ievgeniia Kazbekova UKR
27 Sandra Lettner AUT
27 Joanna Neame GBR
29 Charlotte Andre FRA
29 Hung Ying Lee TPE
31 Kyra Condie USA
31 Anna Tsyganova RUS
33 Afra Hönig GER
33 Elena Krasovskaya RUS
35 Natsumi Hirano JPN
35 Sol Sa KOR
37 Sienna Kopf USA
37 Naile Meignan FRA
39 Anouck Jaubert FRA
39 Emily Phillips GBR
41 Anne-Sophie Koller SUI
41 Viktoriia Meshkova RUS
43 Paige Boklaschuk CAN
43 Nanako Kura JPN
45 Beatrix Evans CAN
45 Oceania Mackenzie AUS
47 Laura Rogora ITA
47 Laura Stöckler AUT
49 Tara Hayes GBR
49 Julia Pinggera AUT
51 Hannah Meul GER
51 Iuliia Panteleeva RUS
53 Salsabila Salsabila INA
53 Margaryta Zakharova UKR
55 Manon Hily FRA
55 LINDA Sjödin SWE
57 Hsiu-Ju Lin TPE
57 Puntarika Tunyavanich THA
59 Virgita Nadya Putri INA
59 Di Niu CHN
61 Lucinda Ann Stirling AUS
61 Molly Thompson-Smith GBR
63 Heloïse Doumont BEL
63 Allison Vest CAN
65 Anna Davey AUS
65 Wai-ping Yu HKG
67 Tiffany Melius AUS
67 YiLing Song CHN
69 Madison Fischer CAN
69 Aliaksandra Misiukevich BLR
71 Valiantsina Chamiakina BLR
71 Heeyeon Park KOR
73 Iqamah Nurul INA
73 Vera Zijlstra NED
75 Andrea Rojas ECU
75 Sarah Tetzlaff NZL
77 Aleksandra Kalucka POL
77 Natalia Kalucka POL
77 Aleksandra Rudzinska POL
77 Aries Susanti Rahayu INA
77 Choirul Umi Cahyaning Ayub INA
82 YuZhen Baima CHN
82 Ka-yan Wong HKG
84 Anna Brozek POL
84 Patrycja Chudziak POL

CLASSIFICA MASCHILE BOULDER CHONGQUING 2019
1 Manuel Cornu FRA 3T4z55
2 Tomoa Narasaki JPN 3T4z56
3 Anze Peharc SLO 3T4z1010
4 Sascha Lehmann SUI 2T4z310
5 Aleksey Rubtsov RUS 2T4z411
6 Kokoro Fujii JPN 2T4z79

7 Rei Sugimoto JPN
8 Gregor Vezonik SLO
9 Mickael Mawem FRA
10 Yannick Flohé GER
11 Kai Harada JPN
12 Jan Hojer GER
13 Taisei Ishimatsu JPN
14 Sean Mccoll CAN
15 Jongwon Chon KOR
16 Alex Khazanov ISR
17 Nathaniel Coleman USA
18 Jakob Schubert AUT
19 David Barrans GBR
20 Ryuichi Murai JPN
21 YuFei Pan CHN
21 Tomoaki Takata JPN
23 Alexander Megos GER
23 Meichi Narasaki JPN
25 William Bosi GBR
25 Nathan Phillips GBR
27 Sean Bailey USA
27 Sergei Skorodumov RUS
29 Yoshiyuki Ogata JPN
29 Vadim Timonov RUS
31 Keita Dohi JPN
31 Zach Galla USA
31 Alban Levier FRA
34 Jernej Kruder SLO
35 Max Kleesattel GER
35 Sergii Topishko UKR
37 Cheung-chi Shoji Chan HKG
37 Michael Piccolruaz ITA
39 Ram Levin ISR
39 Simon Lorenzi BEL
41 James Pope GBR
41 Lucas Uchida CAN
43 Georg Parma AUT
43 Rudolph Ruana USA
45 Marcello Bombardi ITA
45 Nicolas Collin BEL
47 Nikolai Iarilovets RUS
47 William Ridal GBR
49 Stefano Ghisolfi ITA
49 Jason Holowach CAN
49 Fedir Samoilov UKR
52 Hannes Puman SWE
53 Leo Avezou FRA
53 Dmitrii Fakiryanov RUS
55 Nimrod Marcus ISR
55 Nathan Smith CAN
57 Alfons Dornauer AUT
57 Florian Klingler AUT
59 Hanwool Kim KOR
59 Chia Hsiang Lin TPE
61 Kim Marschner GER
61 Francesco Vettorata ITA
63 Nils Favre SUI
63 Fatchur Roji INA
65 Cheuk-hei Ho HKG
65 Ka-chun Yau HKG
67 Carlos Granja ECU
67 Hei-yeung Lam HKG
69 Ned Middlehurst AUS
69 Zach Richardson CAN
71 Bassa Mawem FRA
71 RIFALDI Ridjayaode INA
73 Chi-fung Au HKG
73 Sam Lavender AUS
75 Joshua Damasco AUS
75 Rolf Fredrik Serlachius SWE
77 Muhammad Taqiuddin Bin Mohd Zulkifli MAS
77 Aspar Jaelolo INA
79 Danny Valencia ECU
79 QiXin Zhong CHN
81 Chase Gatland NZL
81 Hritik Marne IND
83 John Brosler USA
83 Sirapob Jirajaturapak THA
83 Sergei Luzhetskii RUS
86 Campbell Harrison AUS
87 Kostiantyn Pavlenko UKR
87 Lasa Temi INA
87 Loïc Timmermans BEL
90 Yuval Shemla ISR
91 Mohd Izzat Mohd Shokor MAS
91 Alfian Muhammad INA
93 Ludovico Fossali ITA
93 Wan Tong Lok MAC
95 Jan Kriz CZE
95 Kristoffer Lindbäck SWE
95 George Sanders NZL
95 Thomas Waldin NZL
99 Aliaksandr Ivanou BLR
100 Ching Huei Chang TPE
101 Marcin Dzienski POL

CLASSIFICA FEMMINILE SPEED CHONGQUING 2019
1 YiLing Song CHN
2 Aleksandra Rudzinska POL
3 Iuliia Kaplina RUS
4 Anouck Jaubert FRA
5 Aries Susanti Rahayu INA
6 Elena Timofeeva RUS
7 Natalia Kalucka POL
8 Anna Tsyganova RUS
9 Elizaveta Ivanova RUS
10 Di Niu CHN
11 Aurelia Sarisson FRA
12 Iqamah Nurul INA
13 PeiYang Tian CHN
14 Aleksandra Kalucka POL
15 MingWei Ni CHN
16 Patrycja Chudziak POL
17 HaiMei Qiu CHN
18 Victoire Andrier FRA
19 Anna Brozek POL
20 Andrea Rojas ECU
21 CuiLian He CHN
22 Tetiana Kolkotina UKR
23 Ekaterina Barashchuk RUS
24 Rong Jiang CHN
25 Elena Krasovskaya RUS
26 Sol Sa KOR
27 Janja Garnbret SLO
28 Kyra Condie USA
29 Oceania Mackenzie AUS
30 Akiyo Noguchi JPN
31 Hung Ying Lee TPE
32 Sienna Kopf USA
33 Petra Klingler SUI
34 Alma Bestvater GER
35 Iuliia Panteleeva RUS
36 Julia Chanourdie FRA
37 Laura Stöckler AUT
38 Futaba Ito JPN
39 Chloe Caulier BEL
40 Valentina Aguado ARG
41 YueTong Zhang CHN
42 Manon Hily FRA
43 Viktoriia Meshkova RUS
44 Lucka Rakovec SLO
45 Fanny Gibert FRA
46 Jain Kim KOR
47 Elena Remizova RUS
48 Emily Phillips GBR
49 Katja Kadic SLO
50 Mao Nakamura JPN
51 Ievgeniia Kazbekova UKR
52 Sandra Lettner AUT
53 Alannah Yip CAN
54 YuZhen Baima CHN
55 Virgita Nadya Putri INA
56 Laura Rogora ITA
57 Margo Hayes USA
58 Tiffany Melius AUS
59 Mia Krampl SLO
60 Anne-Sophie Koller SUI
61 Ashima Shiraishi USA
62 Heloïse Doumont BEL
63 Jessica Pilz AUT
64 Wai-ping Yu HKG
65 Vera Zijlstra NED
66 Hsiu-Ju Lin TPE
67 Ai Mori JPN
68 Puntarika Tunyavanich THA
69 Salsabila Salsabila INA
70 Sarah Tetzlaff NZL
71 Choirul Umi Cahyaning Ayub INA
72 Natsumi Hirano JPN
73 Vita Lukan SLO
74 Ka-yan Wong HKG

CLASSIFICA MASCHILE SPEED CHONGQUING 2019
1 Alfian Muhammad INA
2 Kostiantyn Pavlenko UKR
3 Sergey Rukin RUS
4 QiXin Zhong CHN
5 Reza Alipourshena. IRI
6 Nikolai Iarilovets RUS
7 ZhiYong Ou CHN
8 Fatchur Roji INA
9 Marcin Dzienski POL
10 JinBao Long CHN
11 Aspar Jaelolo INA
12 Aleksandr Shilov RUS
13 ZhiXing Chen CHN
14 Vladislav Deulin RUS
15 Bassa Mawem FRA
16 Dmitrii Timofeev RUS
17 Sergei Luzhetskii RUS
18 Jan Kriz CZE
19 Stanislav Kokorin RUS
20 Gian Luca Zodda ITA
21 Carlos Granja ECU
22 Long Cao CHN
23 Cheung-chi Shoji Chan HKG
24 Kokoro Fujii JPN
25 Shuo Xu CHN
26 Manuel Cornu FRA
27 Jan Hojer GER
28 John Brosler USA
29 Liang Zhang CHN
30 Meichi Narasaki JPN
31 Danny Valencia ECU
32 YuFei Pan CHN
33 Guillaume Moro FRA
34 William Bosi GBR
35 Michael Piccolruaz ITA
36 Hanwool Kim KOR
37 Sean Mccoll CAN
38 Kai Harada JPN
39 Nathaniel Coleman USA
40 Jakob Schubert AUT
41 Chi-fung Au HKG
42 Rei Sugimoto JPN
43 Zach Galla USA
44 Jongwon Chon KOR
45 Arsenii Bogomolov RUS
46 Rudolph Ruana USA
47 Sascha Lehmann SUI
48 William Ridal GBR
49 Lasa Temi INA
50 RIFALDI Ridjaya Ode INA
51 Georg Parma AUT
52 Leo Avezou FRA
53 Simon Lorenzi BEL
54 Nicolas Collin BEL
55 Ka-chun Yau HKG
56 Jernej Kruder SLO
57 Hei-yeung Lam HKG
58 Marcello Bombardi ITA
59 Sean Bailey USA
60 Ram Levin ISR
61 Sirapob Jirajaturapak THA
62 Loïc Timmermans BEL
63 Anze Peharc SLO
64 ZhaXi Bianba CHN
65 Francesco Vettorata ITA
66 Sergii Topishko UKR
67 Ned Middlehurst AUS
68 Aleksey Rubtsov RUS
69 Muhammad Taqiuddin Bin Mohd Zulkifli MAS
70 Mohd Izzat Mohd Shokor MAS
71 Yuval Shemla ISR
72 Chia Hsiang Lin TPE
73 Nimrod Marcus ISR
74 George Sanders NZL
75 Sam Lavender AUS
76 Mickael Mawem FRA
77 Alex Khazanov ISR
78 Alban Levier FRA
79 Fedir Samoilov UKR
80 Stefano Ghisolfi ITA
81 Hritik Marne IND
82 Thomas Waldin NZL
83 Chase Gatland NZL
84 Ludovico Fossali ITA
84 Hannes Puman SWE

Camilla Moroni e Michael Piccolruaz Campioni Italiani Boulder 2019

Il Campionato Italiano Boulder disputato a Cuneo il 20 aprile 2019 è stato vinto da Camilla Moroni e Michael Piccolruaz. Secondo posto per Andrea Ebner e Stefan Scarperi, terzo per Laura Rogora e Pietro Biagini

Dopo aver vinto la Coppa Italia Boulder 2019, Camilla Moroni e Michael Piccolruaz si concedono il bis laureandosi Campioni Italiani Boulder vincendo la gara secca sabato 20 aprile a Cuneo.

Camilla Moroni è stata autrice di una gara sempre in testa. Ha dominato le qualificazioni, semifinali e finali, dove ha chiuso i quattro blocchi del programma, unica tra tutte le finaliste. Alle sue spalle Andrea Ebner con 3 top e 4 zone, mentre Laura Rogora è salita sul terzo gradino del podio con 3 top e 3 zone. In finale anche Sara Morandini (4°), Giulia Medici (5°) e Federica Papetti (6°).

Nella combattuta gara maschile invece, sia Piccolruaz sia Stefan Scarperi hanno chiuso tutti e quattro i blocchi. Piccolruaz – sesto dopo la semifinale – ha però vinto la gara grazie ad un tentativo in meno per raggiungere i top ed aggiudicarsi il suo terzo titolo dopo le vittorie nel 2013 e 2017. Scarperi, già vincitore del titolo nel 2014, si aggiudicato la medaglia di bronzo mentre Pietro Biagini ritorna ai vertici ai quali ci aveva abituato in passato aggiudicandosi la medaglia di bronzo. Quarto posto per Davide Marco Colombo, quinto per Alessandro Palma e sesto per Andrea Botto.

Foto di Edoardo Limonta e Sara Grippo

CAMPIONATO ITALIANO BOULDER ANNO ORO ARGENTO BRONZO 2000 Flavio Crespi Riccardo Scarian Lucio Giudici Giulia Giammarco Jenny Lavarda Valentina Garavini 2001 Riccardo Scarian Flavio Crespi Christian Core Giulia Giammarco Lisa Benetti Stella Marchisio 2002 Christian Core Luca Giupponi Luca Parisse Giulia Giammarco Stella Marchisio Stefania De Grandi 2003 Gabriele Moroni Georgos Progulakis Christian Core Giulia Giammarco Giovanna Pozzoli Jenny Lavarda 2004 Christian Core Michele Caminati Flavio Crespi Jenny Lavarda Stefania De Grandi Stella Marchisio 2005 Christian Core Stefano Ghidini Flavio Crespi Stefania De Grandi Stella Marchisio Lisa Benetti 2006 Christian Core Lucas Preti Flavio Crespi Roberta Longo Sara Morandi Claudia Battaglia 2007 Gabriele Moroni Christian Core Lucas Preti Stella Marchisio Cassandra Zampar Roberta Longo 2008 Michele Caminati Lucas Preti Gabriele Moroni Anna Gislimberti Roberta Longo Jenny Lavarda 2009 Lucas Preti Christian Core Marcello Bombardi Jenny Lavarda Elena Chiappa Alexandra Ladurner 2010 Jacopo Larcher Niccolò Ceria Stefano Ghisolfi Alexandra Ladurner Elena Chiappa Giada Zampa 2011 Christian Core Michele Caminati Stefano Bettoli Claudia Ghisolfi Giada Zampa Annalisa De Marco 2012 Christian Core Pietro Vangi Francesco Vettorata Giada Zampa Alice Gianelli Sara Morandi 2013 Michael Piccolruaz Stefan Scarperi Alessandro Zeni Alexandra Ladurner Jenny Lavarda Annalisa De Marco 2014 Stefan Scarperi Marcello Bombardi Riccardo Piazza Asja Gollo Giorgia Tesio Jenny Lavarda 2015 Danilo Marchionne Michael Piccolruaz Alessandro Palma Laura Rogora Giorgia Tesio Andrea Ebner 2016 Gabriele Moroni Marcello Bombardi Francesco Vettorata Laura Rogora Annalisa De Marco Andrea Ebner 2017 Michael Piccolruaz Matteo Manzoni Riccardo Piazza Giorgia Tesio Andrea Ebner Camilla Moroni 2018 Marcello Bombardi Marco Davide Colombo Stefan Scarperi Giorgia Tesio Andrea Ebner Miriam Fogu 2019 Michael Piccolruaz Stefan Scarperi Pietro Biagini Camilla Moroni Andrea Ebner Laura Rogora

CLASSIFICA 2019
Femminile
1 Camilla Moroni 08/07/2001
2 Andrea Ebner 12/09/1996
3 Laura Rogora 28/04/2001
4 Sara Morandini 02/04/2001
5 Giulia Medici 14/08/1999
6 Federica Papetti 29/01/2004

7 Claudia Ghisolfi 12/05/1996
8 Miriam Fogu 14/05/2002
9 Matilde Monticelli 14/11/2004
10 Martina De Preto 19/05/2000
11 Caterina Dal Zotto 11/07/2003
12 Chiara Rogora 14/11/1997
13 Adelaide D’Addario 07/08/2003
14 Petra Campana 26/05/2001
15 Nora Rainer 18/07/2000
16 Elisa Lauretano 13/05/2000
17 Martina Zanetti 25/08/1997
18 Beatrice Anna Colli 10/10/2004
19 Irina Daziano 13/02/2004
20 Cecilia Zaniboni 20/04/1997
21 Alessia Mabboni 30/03/2005
22 Rita Oltramari 15/07/1998
23 Federica Mabboni 04/09/2003
24 Viola Battistella 29/08/2004
25 Vanessa Marchionne 02/01/1991
26 Evi Niederwolfsgruber 31/07/2004
27 Alice Manzoli 28/11/2002
28 Alessandra Zanetti 16/08/1999
29 Elisa Villa 16/05/1988
30 Giulia Costaguta 04/12/2001
31 Alina Benazzi 29/08/2004
32 Wafaa Amer 18/11/1996

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Maschile
1 Michael Piccolruaz 31/12/1995
2 Stefan Scarperi 01/05/1991
3 Pietro Biagini 13/03/2000
4 Davide Marco Colombo 16/04/2002
5 Alessandro Palma 27/11/1994
6 Andrea Botto 24/05/1994

7 Elias Iagnemma 17/11/1995
8 Marcello Bombardi 08/08/1993
9 Stefano Ghisolfi 18/02/1993
10 Matteo Manzoni 28/09/2000
11 Francesco Vettorata 18/03/1992
12 Matteo Baschieri 27/08/2001
13 Thomas Comin 30/01/1997
14 Antonio Prampolini 24/03/1998
15 Johannes Egger 06/09/2002
16 David Oberprantacher 08/12/1999
17 Filip Schenk 01/02/2000
18 Lorenzo Malatesta 30/09/1997
19 Giorgio Bendazzoli 06/06/1999
20 Simone Tentori 02/04/1998
21 Andrea Zappini 13/05/2003
22 David Piccolruaz 25/02/2000
23 Filippo Lorena 12/11/1990
24 Michele Bono 29/05/2003
25 Simone Mabboni 01/06/2001
26 Giovanni Placci 09/07/2001
27 Andrea Biassoni 28/09/2002
28 Emanuele Quaglia 10/08/2003
29 Ludovico Fossali 21/05/1997
30 Adriano Egidi 17/05/2001
31 Danilo Marchionne 29/05/1987
32 Enrico Mosconi 15/04/1999
33 Matteo Zurloni 20/03/2002
34 Luca Lauretano 24/04/1996
35 Leonardo Gontero 11/12/1993

Va’ Sentiero – alla scoperta del Sentiero Italia, l’alta via più lunga del mondo

Esiste un sentiero che attraversa e unisce tutto lo Stivale: il Sentiero Italia, oltre seimila chilometri lungo la dorsale montuosa italiana. A scoprire il trekking più lungo del mondo, partendo nel maggio del 2019, tre ragazzi di pianura innamorati delle montagne: Sara Furlanetto, Yuri Basilicò e Giacomo Riccobono.

Nel 2017, dopo aver scoperto che il Sentiero Italia: è il trekking più lungo del mondo; batte bandiera italiana; attraversa lo Stivale testimoniando una varietà naturale e umana incredibilmente unica; è sconosciuto ai più per vent’anni di abbandono!; abbiamo deciso di dare forma al progetto Va’ Sentiero.

E’ un progetto socio-culturale ed ambientale che, partendo da un intimo desiderio di scoprire il proprio paese percorrendone la dorsale montuosa, si vuole estendere alla collettività, per rendere il viaggio un’esperienza partecipativa, aperta a tutti.

Il Sentiero Italia è il fil rouge , l’espediente per entrare in contatto con le terre alte, quell’Italia interna ancora troppo lontana dall’immaginario collettivo.
Il tutto è partito da noi, come compagni di vita e avventura; nella primavera del 2017 abbiamo fondato l’Associazione Va’ Sentiero per sviluppare il progetto nella dimensione partecipativa che ci immaginavamo.

Noi in primis stiamo cercando il nostro posto nel mondo. Dopo anni di esperienze all’estero, ormai tappa tipica per la maggior parte dei giovani italiani, nonostante rabbie e delusioni, continuiamo ad essere attratti da ed innamorati del nostro paese. Brecht scrisse non aspettarti altra risposta, oltre la tua: allora ci siam detti “buttiamoci, proviamo a dar seguito a tanti buoni propositi e buone idee accumulati negli anni, mettiamoci alla prova e tentiamo – come gli alpinisti sulle grandi cime del mondo – di aprire una nuova via, per noi e per altri giovani che cercano nuove prospettive da esplorare, geografiche ed esistenziali”.

Maggio 2019: il viaggio lungo ha inizio. Di fronte a noi quasi 7000 Km di sentieri, 350.000 m di dislivello positivo, 370 tappe, 360 comuni da attraversare: la spina dorsale del paese. Percorreremo di persona il Sentiero Italia, da nord a sud, a piedi lungo l’autostrada verde d’Italia. In cammino per circa 18 mesi, alla scuola della montagna.

Inizieremo il viaggio attraversando l’arco alpino, a partire da Muggia, in Friuli; scenderemo quindi lungo gli Appennini, per approdare in Sicilia e poi ancora in Sardegna, concludendo il viaggio a Santa Teresa di Gallura.

Vogliamo che le persone, soprattutto i giovani, si uniscano a noi, per una o più tappe del percorso: ci saranno una quindicina di slots disponibili a tappa, che le persone potranno riservarsi gratuitamente online. Così facendo manteniamo fede allo spirito inclusivo di CamminaItalia, l’iniziativa di inaugurazione del Sentiero organizzata dal CAI nel 1995 e ripetuta nel 1999.

Camminare, vivere e condividere: questo il nostro mantra, la mission di Va’ Sentiero. Racconteremo il viaggio attraverso i social, portando le persone dentro i paesaggi e gli incontri che faremo, condividendo il susseguirsi di scoperte del mondo montano. Vogliamo accorciare le distanze mentali e geografiche, i pregiudizi, scoprire nuovi orizzonti e prospettive di vita.

Oltre alla campagna social creeremo una piattaforma web in cui raccoglieremo in maniera sistematica tutte le informazioni necessarie ad affrontare il Sentiero. Tracce GPS, punti d’acqua e di ristoro, suggerimenti sul pernottamento, oltre che aneddoti sui luoghi attraversati… Inoltre, lungo il cammino vogliamo organizzare eventi pubblici in alcuni dei luoghi più suggestivi e simbolici del Sentiero, dove unire l’intrattenimento alla riflessione e al confronto. Dunque ci saranno musica, arte, cibo, ma anche incontri, dibattiti e workshops. Il tutto sarà rivolto a temi della montagna, tutti aventi come centro di gravità la sostenibilità, nell’ottica di innescare un circolo virtuoso che coinvolga e responsabilizzi le comunità locali, così come chi viene da fuori.

Per realizzare tutto questo, a fine gennaio lanceremo una campagna crowdfunding, per raccogliere parte dei fondi necessari a intraprendere questo viaggio e coprire le numerose e importanti voci di spesa – i costi della spedizione, nonché l’impiego di professionisti (figure di supporto logistico, addetti alla comunicazione e alla grafica, alla produzione audiovisiva) che vogliamo coinvolgere per far sì che Va’ Sentiero si distingua dai numerosi progetti di racconto di viaggio e prenda il volo, andando a coinvolgere un pubblico di non addetti ai lavori.

Cosa ci aspettiamo da questa esperienza? Difficile a dirsi.
Da una parte, come all’inizio di ogni viaggio, cerchiamo di non avere aspettative specifiche, di di tenerci aperti a un’esperienza genuina, di lasciare la pagina bianca, da scrivere strada facendo. Dall’altra, innegabilmente, speriamo Va’ Sentiero sia un seme per una bella svolta nel modo in cui i giovani guardano alle montagne, non solo teatro di consumo di un’esperienza, ma anche luogo di vita, cui dare vita.

Certo ci aspettiamo un’avventura, intesa come percorso fuori dall’ordinario, prova di adattamento, gioco di scoperta: è quello il fuoco originario. Ma, aldilà del fuoco, c’è in noi una voce interiore, più lenta e pacata, chiamiamola coscienza, che ci spinge a perseguire questa via e a dedicare tanto, tanto tempo a mettere in piedi questo enorme progetto: una voce che ci richiama alla coerenza rispetto ai nostri principi e alla nostra visione del mondo e di noi nel mondo. Vorremmo allora lasciare il segno in questa direzione, realizzare qualcosa di significativo per noi e per gli altri, un’impronta “sana” del nostro passaggio.

C’è infine una percentuale di sfida, in tutto questo: il desiderio di metterci alla prova, di testare la nostra volontà e le nostre capacità, di andare oltre il sentimento di impotenza che spesso avviluppa noi giovani.

Sara Furlanetto, classe 1993. Originaria di Castelfranco Veneto, a metà strada tra il litorale jesolano e le Prealpi venete, ha sempre preferito la seconda direzione. Dopo tre anni a Londra per fare studi e pratica foto-giornalistica è tornata in Veneto, dove lavora e studia Antropologia culturale.

Yuri Basilicò
, classe 1987. Metà milanese e metà siciliano, nomade per vocazione. Dopo la laurea in Scienze Internazionali, ha viaggiato a lungo arrangiandosi tra mille e uno professioni, fino a fare del viaggio la propria dimensione lavorativa. Guida di viaggi attivi internazionali, non può stare senza chitarra.

Giacomo Riccobono, classe 1991. Nato e cresciuto a Milano, si è appassionato al mondo del viaggio dopo aver percorso il Camino di Santiago a 19 anni. Laureato in Scienze Politiche e specializzato in comunicazione, lavora da due anni per una start-up milanese.

Info: www.vasentiero.org

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Gran Sasso d’Italia, inizia la stagione invernale con una nuova via alla Anticima Vetta Occidentale

Alpinismo invernale sul Gran Sasso d’Italia: il 15/11/2018 Luca Gasparini, Matteo Nicolì e Riccardo Pilati hanno aperto Che vuoi che sia, una nuova via sulla parete NO della Anticima Vetta Occidentale del Corno Grande.

Quando il ghiaccio e la neve si fanno attendere, gli appassionati come noi di picche e ramponi si dedicano al dry. Ed ecco così che nasce da questo sfrenato desiderio, Che vuoi che sia, la nostra nuova linea tra le pareti di casa; siamo al Gran Sasso, sull’anticima della Vetta Occidentale del Corno Grande. Non ci risultano salite note su questa parete, sopratutto in questo stile un po’ forzato, direbbero alcuni. Fatto sta che ci siamo divertiti da matti e abbiamo fatto come sempre ciò che ci piace fare di più, scalare e vivere di questi paesaggi unici!

CHE VUOI CHE SIA
Parete NO Anticima vetta Occidentale , Gran Sasso

Accesso: Dalla Madonnina, stazione d’arrivo degli impianti di risalita dei Prati di Tivo, dopo breve salita in direzione della Cresta N del Corno Piccolo,si sale in obliquo a sinistra e oltrepassato il Passo delle Scalette si risale il grande vallone costeggiando la parete Est del Corno Piccolo. Quindi si raggiunge il rifugio Franchetti (1.30 dalla Madonnina). Si può salire la grande morena frontale del ghiacciaio del Calderone e si accede così alla conca del Calderone, dove è visibile davanti a noi la parete Nord dell’Anticima Occidentale.

Relazione: Si attacca la parete nel punto più basso, più o meno al centro,10 metri a destra delle placche lisce e gialle dove si notano evidenti le croci dei rilievi del Calderone;

L1: la partenza è subito su misto su pendenze a 60/70° affrontando spesso tratti di placca sporcata da neve inconsistente; salire più o meno dritti proteggendosi con friend sulla destra di una sorta di diedro composto da roccia molto friabile; qui si può fare già una sosta dove possibile
L2: continuare a salire su misto tratti di M4 (attenzione alla qualità della roccia) dove la visuale delle pareti si stringe e si continua fino a raggiungere la base della grande placca dove si fa sosta (chiodo con cordino lasciato ); NB: questa sezione si può dividere anche comodamente in due tiri più brevi
L3: salire la ripida placca a 80/90° M5/V per 40 metri attaccandola dapprima nei tratti più vulnerabili per poi andare in leggera diagonale a sinistra (possibilità di proteggere a chiodi) dove si punta all’uscita evidente verso lo spigolo della parete
L5: dalla sosta traversare per 5 metri verso sinistra, quindi scavalcare lo spigolo roccioso per andare a guadagnare un bel canalino ripido e seguirlo per circa 30 metri fino a fare sosta sulla sinistra
L6: di qui proseguire ancora su neve fino a dove la roccia verticalizza di nuovo ed uscire per uno dei vari camini che ci si trova davanti, ma attenzione a quale scegliere! (roccia pessima)
L7: una volta fuori dalle difficoltà si prosegue fino a raggiungere la vetta dell’anticima Occidentale.

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Discesa: Dalla vetta dell’Anticima si può raggiungere la sella che conduce alla parte alta del Calderone e quindi scendere verso sinistra per il ghiacciaio fino a tornare alla base della parete; oppure incrociare il sentiero in discesa della via Normale al Corno Grande ,quindi discenderlo fino alla sella dei Due Corni e da qui proseguire per sentiero (bolli Rossi) fino a tornare al Franchetti.

di Luca Gasparini

SCHEDA: Che vuoi che sia, Corno Grande, Gran Sasso

Busa dei Preeri in Valle dell’Adige e la via La donna nuda con le mani in tasca

La storia e la relazione della via ‘La donna nuda con le mani in tasca’ (7b, 7a obbl. 120 m, S3) la nuova via aperta da Tommaso Marchesini assieme a Max Costa e Davide Zocca alla Busa dei Preeri in Val d’Adige, Avio (TN).

L’idea di questa via nasce in seguito all’apertura della via Chiodo fisso sulla stessa parete insieme a Michele Lucchini nel 2015. Scendendo dal sentiero che porta alla base della parete, saltellando tra una zecca e l’altra, diretti a gran velocità verso la birra, un’ultima occhiata alla parete mi fece venire un idea malsana. I miei occhi si posarono infatti ancora una volta sull’evidente rigola azzurra posta proprio sopra la grande volta, consolidando la voglia di andare a vedere se quella linea fosse scalabile. In queste situazioni le opzioni a disposizione del chiodatore non sono molte… come un tarlo quella voglia si insediò e cominciò a scavare.

Dopo i consueti confronti con gli amici chiodatori di Verona, decido di dirigermi verso quella linea azzurra nella primavera del 2017. Il compagno Max Costa si offre volontario per farmi una sicura e per capire il significato di ‘chiodatura dal basso’.

L’idea di come aprire questa via era ben consolidata nella mia mente, grazie agli anni passati con gli amici a scalare e chiodare vie a spit e non: salire in libera, rifiutando l’utilizzo di mezzi artificiali, accettando l’utilizzo del cliff solo per piantare gli spit e solo dove necessario per pararsi il culo.

In occasione della mia ultima visita nel 2015 avevo notato alcuni spit che si innalzavano dalla destra dell’antro. Sul terzo penzolava una maglia rapida. Decido così di salire per una linea che speravo abbandonata, ma che ahimè scopro proseguire (successivamente scoprirò che si tratta della via Senza un domani). L’alternativa di aprire una variante che partisse dall’interno della grotta non mi piaceva sia per la qualità della roccia che per i possibili attriti. Inoltre la grande volta è veramente maestosa e l’idea di piantare alcuni spit al suo interno non mi andava a genio, alcuni posti credo infatti siano da preservare dalla nostra smania di roccia (purtroppo l’interno della grotta è stato già imbrattato da poveri nostalgici armati di bomboletta).

Decido così di sfruttare i primi spit degli altri apritori e di aprire una variante sulla sinistra di quella linea (sperando che gli apritori non se la prendano). Posta la sosta, ed affrontato l’aereo traverso al di sopra della grotta, mi ritrovo alla base degli azzurri. Purtroppo l’ora è tarda e le vecchie batterie del trapano non mi consentono di proseguire. Fisso la statica e torno a casa.

Pochi giorni dopo è sempre Max ad assicurarmi per il primo tiro sopra la grotta. La voglia è tanta e non posso fare altro che staccare la spina, spegnere il cervello ed entrare nella bolla. Quando torno alla realtà ho raggiunto un punto di sosta ed i piedi soffrono per il caldo. Chiodare da soli risulta sempre faticoso, per questo chiedo a Max se vuole proseguire: un occhiata al tiro successivo lo convince definitivamente che una birra è quello che desidera per il momento.
La terza giornata di apertura viene dopo un anno, a causa di lavoro, caldo, viaggi e giri per le foreste europee. La voglia di salire e di continuare il mio progetto è immensa ma è necessario farlo maturare un po’: magari crescono le prese. Tra un discorso e l’altro scopro che l’amico Davide Zock Zocca vorrebbe venire a vedere questa parete. Gli propongo di unirsi all’avventura ed ovviamente lui è raggiante.

Con l’ing. Zock l’organizzazione è rapida e precisa, e finalmente arriviamo all’ultima sosta su cui era posizionata la statica. Dai miei ricordi offuscati ero sicuro di avere di fronte un tiro con poche prese e sbarrato da un tetto (struttura aliena alle mie conoscenze di placchista). Parto quindi leggermente a destra non vedendo molta speranza di riuscire a passare sulla bella linea azzurra. La situazione mi preoccupa inizialmente ma non mi arrendo facilmente all’idea di dover abbandonare il mio progetto. Apro l’erogatore, stacco la spina e parto per il mio consueto trip di adrenalina, spalmi, gioia ed esposizione. Per me è pura poesia. Riesco a chiodare quasi due tiri impegnativi e con protezioni non molto ravvicinate ed alla fine, sfinito, decido che la via la concluderò un altro giorno.
Dopo poche settimane torno con Max e Zock, entrambi arruolati per questo ultimo giro, e mi rendo conto che gli ultimi metri che sembravano facili non sono proprio una baggianata. Il riassunto di questa ultima giornata è infatti: risalita su statica con trefoli a vista, un bel volo (dell’ordine di grandezza in decine di metri) a causa di un bel disgaggio inaspettato, un paio di voli su friend miracolosi, una calata su cliff e una lotta con la vegetazione sommitale che mi ha fatto propendere per un’ultima sosta poco prima della fine della parete.

Finalmente siamo alla fine di quest’epopea. In calata aggiungiamo un paio di spit al posto dei chiodi insicuri e dei friend per garantire una ripetizione della via con soli 10 rinvii.

In conclusione ne nasce una linea che corre proprio sopra la grotta, tra roccia azzurra, rossa e grigia di qualità eccezionale, con difficoltà abbastanza continue ed un grandissimo senso di vuoto sia in salita che in discesa. La chiodatura è a spit inox e zincati del 10 non sempre ravvicinati. La discesa in corda doppia lungo la via richiede necessariamente di rinviarsi lungo i tiri per evitare di rimanere appesi nel vuoto.

Concludo ricordando che la via si aggiunge alla bellissima selezione di linee già chiodate (Spigolo dei Preeri, Chiodo Fisso, Balle Spaziali e Senza un domani) tutte ottime linee che offrono una arrampicata mai banale e su bellissima roccia. Inoltre nelle vicine pareti sono presenti altre vie di stampo alpinistico (Camera con vista, A Milo e Claudio): ottimo ripiego all’inflazionata valle del Sarca e comode salite pomeridiane.

La via è nata come progetto personale tuttavia non esisterebbe senza il grande supporto di Max e di Zok che mi assistono nelle lunghe sessioni di chiodatura, senza battere ciglio, e mi fomentano tutte le volte che l’adrenalina mi da al cervello e mi porta a prendere decisioni poco sagge.

di Tommaso Marchesini

SCHEDA: La donna nuda con le mani in tasca, Busa dei Preeri, Val d’Adige

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La Sportiva verso Tokyo 2020 con la Federazione Arrampicata Sportiva Italiana

La Sportiva è lo Sponsor Tecnico della FASI, la Federazione Arrampicata Sportiva Italiana. L’accordo prevede di vestire le Nazionali di climbing e paraclimbing per i prossimi tre anni, con l’obbiettivo Tokyo 2020.

Dalle prima gare di arrampicata a Bardonecchia e il Rock Master di Arco a metà degli anni ’80 fino ai giochi olimpici di Tokyo 2020, c’è un fil rouge che lega oltre 30 anni di gare di arrampicata. Anzi, un filo giallo si potrebbe dire, visto che è questo il colore storico di La Sportiva che sin dalle prime competizioni ha creduto fortemente anche nel movimento agonistico e che adesso conferma questa sua visione firmando una partnership triennale con la Federazione Arrampicata Sportiva Italiana. L’obiettivo è di raggiungere insieme la qualificazione dei Giochi olimpici di Tokyo 2020 dove, per la prima volta, l’arrampicata diventa anche sport Olimpico.

Per arrivare a questo momento storico La Sportiva vestirà con abbigliamento tecnico da gara e lifestyle tutti i 170 atleti nel giro della Nazionali, dal settore giovanile alla prima squadra e paraclimbing, passando per i tecnici e i coach. Le divise ed i capi sono specificatamente concepiti per gli atleti in gara grazie a tessuti traspiranti, trattamenti anti-batterici e soluzioni anti-sfregamento per permettere il massimo comfort nella ricerca della performance e la compatibilità perfetta con l’utilizzo degli imbraghi.

“E’ una collaborazione che sa di storia – commenta dalla Val di Fiemme Lorenzo Delladio, CEO & President La Sportiva – e giunge quasi a coronamento di un percorso che ha visto la nostra azienda sempre presente nell’evoluzione di questo sport: ricordo perfettamente i primi Masters, quando inseguivamo gli atleti per capire di cosa avessero bisogno per performare al meglio in gara e far crescere il nostro prodotto assieme a loro. Oggi possiamo fornirgli tutto ciò di cui hanno bisogno dalla testa ai piedi e saremo ancora con loro, questa volta sui podi (si spera) delle Olimpiadi.”

Attualmente sono già molti i atleti della nazionale che utilizzano le scarpette d’arrampicata e l’abbigliamento La Sportiva, come Stefano Ghisolfi (2° nel ranking mondiale), Marcello Bombardi, Riccardo Piazza, Michael Piccolruaz, Ludovico Fossali e Martina Zanetti. La ufficializzazione della partnership è avvenuta lo scorso sabato durante il Milano Climbing Expo, alla presenza di alcuni di questi atleti e del nuovo direttore sportivo della FASI Daniele Crespi (fratello ed ex allenatore Flavio Crespi, nel 2005 il primo e finora unico italiano a conquistare la Coppa del mondo Lead) e il direttore tecnico della FASI Matteo Pastore.

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Giampietro Pastore, Commissario straordinario CONI, ha spiegato “La Federazione in questo momento è concentrata soprattutto a raggiungere una qualificazione olimpica che sarebbe storica. Tutti coloro che si stanno impegnando in questo obiettivo meritano i nostri ringraziamenti e la nostra riconoscenza. Siamo molto contenti di poter contare, da oggi, sull’esperienza e la professionalità di un partner come La Sportiva. Mi auguro che insieme si possa portare l’arrampicata sportiva italiana il più lontano possibile.”

Info: www.lasportiva.com

Lo Specchio, una falesia per arrampicare sopra la Val d’Adige

Andrea Simonini presenta la falesia Lo Specchio in Val d’Adige, vicino a Verona. 13 vie d’arrampicata dal 6b+ al 8a+.

Ho scoperto Lo Specchio nell’inverno del 2013: quando giri l’angolo e ti becchi davanti questo muro da 50 metri puoi solo che rimanere a bocca aperta e non vedere l’ora di iniziare a scalarci sopra. Ho subito chiodato le prime quattro, cinque vie, ma poi ho abbandonato la falesia per altri mille progetti.

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Due anni più tardi sono tornato per dare un’occhiata e continuare con la chiodatura; ahimè, era partita la scintilla, dando il via alle danze! Con gli inarrestabili Giacomo Duzzi e Tommaso Marchesini, che hanno messo la loro firma a due iper-tiri, abbiamo dato una sistemata al sentiero. In un paio di mesi il gioco è fatto. Nel 2018 invece Michele Lucchini ha ripreso in mano il destino dello Specchio, chiodando due bei tiri all’estrema destra, mentre Ivo Bonazzi ha allesito da solo una ferratina alla base rendendo così la sezione nuova di destra tranquillamente “abitabile”. Vengono chiodate altre vie e il risultato è un insieme di tiri spettacolari, dei capolavori della natura dove l’acqua ha scalfito qua e là delle prese (talvolta piccole e schifose) solo per regalarci la gioia di scalare in un posto unico sopra la Val d’Adige.

Data l’esposizione e l’avvicinamento la falesia non è adatta a famiglie e principianti ma solo a climbers esperti. È obbligatoria una corda da 80 metri, e fare un nodo alla fine della corda!

diAndrea Simonini

SCHEDA: Lo Specchio, Val d’Adige

Andrea Simonini ringrazia:Salewa,Griveland ProAction

Link: andreasimonini85.wordpress.com