Annapurna: salvi Graziani e Benoist, sono stati evacuati a Kathmandu

I due alpinisti francesi Yannick Graziani e Stephane Benoist che il 24 ottobre scorso hanno raggiounto la vetta dell’Annapurna per la parete sud sono stati trasportati in elicottero a Kathmandu. Benoist avrebbe subito dei congelamenti. Forse già domani dovrebbero far ritorno in Francia.

“La cordée a descendu la face sud. Stéphane souffre de gelures et les deux alpinistes ont été évacués depuis la moraine vers l’hôpital de Katmandou.” Era la notizia che tutti aspettavano: Yannick Graziani e Stephane Benoist sono stati raccolti sulla morena alla base della parete sud dell’Annapurna (probabilmente da un elicottero di soccorso) e sono stati trasporti in ospedale a Kathmandu. Lo ha comunicato sul blog www.guides06.com con il breve post che vi abbiano riportato per intero Nicolas Feraud guida alpina e amico dei due alpinisti francesi. Per ora non si sa altro se non, appunto, che Stephane Benoist ha riportato dei congelamenti e che i due sono a Kathmandu. E questa comunque anche se scarna e priva di particolari ci sembra già una gran buona notizia.

Come si ricorderà lo scorso 24 ottobre Graziani e Benoist, dopo 8 giorni di salita, avevano raggiunto la vetta dell’Annapurna (8091m) percorrendo la grande e difficile parete sud, probabilmente lungo la via salita in solitaria da Ueli Steck solo 15 giorni prima. Ma ancora non c’è alcuna conferma del percorso effettuato se non appunto che le due esperte e bravissime guide alpine francesi hanno impiegato 8 giorni per la salita e che – a differenza di Ueli Steck che ricordiamo ha impiegato 28 ore comprensive della discesa – hanno trovato la parete in cattive se non in pessime condizioni.

E’ chiaro che stare per 8 giorni in quella parete è già un’impresa al limite. Se a questo si aggiunge che dopo la notizia della vetta (non ancora confermata ufficialmente) non si è saputo più nulla fino a questa notte si comprende bene quanto la storia vissuta da Graziani e Benoist sia stata difficile.

L’ultima informazione che abbiamo ricevuto è che domani, se tutto va bene, Graziani e Benoist dovrebbero far ritorno in Francia. E questa per ora è l’unica notizia che ci interessa. Poi, ci sarà tempo per ascoltare e raccontare tutta la loro storia.

Yannick Graziani (guida alpina di Chamonix) tra le sue salite più importanti la prima del Chomolonzo nel 2005 (nominata per il Piolet d’Or), Pumari Chhish (7350m) nel 2007, e la parete sud del Nemjung (7140M) nel 2009. Makalu cresta SE nel 2004.

Stephane Benoist guida alpina di Nizza. Tra le sue salite spiccano la parete Nord del Thalay Sagar (6904m) che gli valse la nomination al Piolet d’Or 2003. E, nel 2008, la nuova via sulla parete sud del Nuptse che gli ha dato la sua seconda nomination al Piolet d’Or.

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Jonathan Siegrist sale Speed Intégrale a Voralpsee

Il climber statunitense Jonathan Siegrist ha ripetuto Speed Intégrale 9a a Voralpsee, Svizzera.

Cosa fai se hai appena chiuso il tuo progetto, hai un po’ di giorni a disposizione ed un altro sogno nel cassetto? Vai a realizzarlo! E’ questo quello che ha pensato Jonathan Siegrist, il climber statunitense che all’inizio di giugno era riuscito a chiudere Biographie a Ceüse. Avendo altri 10 giorni da spendere in Francia ha deciso di approfittare della sua forma e si è recato in Svizzera, nella piccolissima ma intensissima falesia Voralpsee, dove è riuscito a ripetere Speed, la super via aperta anni fa da Beat Kammerlander e gradata 8c+. Ancora fresco, Siegrist ha continuato a salire, oltre la sezione boulder attorno alla prima caten,a per chiudere anche il prolungamento della via, chiamata Speed Intégrale e gradata 9a dallo svizzero Cédric Lachet nel 2010.

Oltre alla performance stessa ci è piaciuto anche l’atteggiamento di questo globe trotter, che racconta: "davvero con nessun progetto preciso, nessun compagno di scalata, nessun posto dove dormire, ho cercato di arrivare in questo punto e grazie ad una serie di incontri casuali e stupida / buona fortuna ho fatto delle amicizie, ho trovato un posto per dormire e qualcuno che mi ha fatto sicura in questa incredibile falesia. Molte persone mi hanno aiutato e mi sento super grato per questo!"

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Gabriele Moroni e Asja Gollo vincono il Boulder a Roma

Domenica 13 aprile a Gabriele Moroni e Asja Gollo hanno vinto la prima tappa della Coppa Italia Boulder 2014, tenutasi a Roma.

Inizia alla grande la Coppa Italia Boulder 2014: domenica scorsa oltre 120 boulderisti hanno preso d’assalto l’Ecole Verticale a Roma per la prima tappa di questa stagione che ha regalato conferme, sorprese e soprattutto emozioni.

La conferma ci è stata data da Gabriele Moroni che dopo un periodo di assenza dalla Coppa Italia Boulder ha vinto la prova venendo da lontano, ovvero passando per tutta la fase della (non così facile) qualificazione per poi chiudere la giornata in bellezza. Sì, perché nonostante la pressione (soprattutto da Michael Piccolruaz, il vincitore della Coppa 2013), il climber di Novara è stato l’unico a chiudere tre dei quattro boulder della finale. Bravissimo Stefan Scarperi, secondo con due top, davanti ad Andrea Zanone che festeggia il suo miglior risultato di sempre di questa disciplina.

La sorpresa invece è arrivata nella finale femminile dove la giovane torinese Asja Gollo ha preso tutti alla sprovvista vincendo la sua prima tappa di Coppa Italia Boulder. In realtà la gara è sempre stata un’intensa battaglia tra tutte le finaliste ma, giusto allo scadere del tempo e sull’ultimo blocco, la Gollo ha tenuto un lancio che le ha regalato il secondo top e la vittoria. A seguire Annalisa De Marco e Jenny Lavarda, seconda e terza rispettivamente.

Le emozioni invece sono state molte, come ci ha spiegato lo speaker Daniele Adriani: “Ho assistito a tante gare ma questa era particolare, tra le più belle che io abbia mai visto. Grandissimi i tracciatori, Donato Lella e Luca Parisse, a fare arrampicare tutti e a tracciare quei blocchi spettacolari. La gara è stata una vera maratona, dalle 9 di mattina fino alle 9 di sera, ma quando Gabri ha tenuto quella sbandierata per vincere, beh, il grande pubblico è impazzito!”

Per un report completo dal punto di vista del tracciatore ed un ricco portfolio della gara visitate il sito di Luca Parisse

Classifica finale- Coppa Italia Boulder Roma 13/04/2014
Maschile

1 Gabriele Moroni 3t6 4z
2 Stefan Scarperi 2t2 4z
3 Andrea Zanone 1t1 1z
4 Michael Piccolruaz 1t2 4z
5 Marcello Bombardi 1t3 2z
6 Marco Gozzi 1t3 2z

Femminile
1 Asja Gollo 2t4 4z
2 Annalisa De Marco 1t1 4z
3 Jenny Lavarda 1t1 3z
4 Giorgia Tesio 1t1 3z
5 Andrea Ebner 1t1 3z
6 Giada Zampa 0t0 3z

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As Resident Evil 2 turns 20, Hideki Kamiya remembers its turbulent development

To coincide with the 20th anniversary of Resident Evil 2, the game’s director Hideki Kamiya took to Twitter to reveal some cool tidbits about the game’s turbulent development.

Resident Evil 2, which came out on 21st January 1998 for the PlayStation, wowed fans with its cinematic storytelling, multiple playable characters and cool graphics. According to Capcom, Resident Evil 2 has sold 4.96m copies. It was a massive hit.

But its development was not plain sailing. Kamiya, who was 25 when Capcom thrust him into the position of Resident Evil 2 game director, spoke about how he and his team scrapped a huge amount of work and, essentially, restarted development. This ditched game became Resident Evil 1.5, which fans have been working to restore ever since.

RE2 was the first game I got to direct, so it holds a special place in my memories. I was only 25 at the time and had very little experience, so I was so preoccupied with being a director I didn't really get to enjoy the job. (2/16)

— ???? Hideki Kamiya (@PG_kamiya) January 24, 2018

I also made many wrong decisions, and I'm sure you all know we even had to start from scratch at one point (the canned version later became known as Resident Evil 1.5). (3/16)

— ???? Hideki Kamiya (@PG_kamiya) January 24, 2018

Fortunately, Mikami and the scenario writer Noboru Sugimura, as well as many other staff members, came to my rescue, so we were able to wrap up the project safely before unleashing it on the world. (4/16)

— ???? Hideki Kamiya (@PG_kamiya) January 24, 2018

Sugimura was old enough to be my dad, and when he looked at RE 1.5 in the early stages of development, he was the one who advised me to start over, and he gave us all the courage to actually do so. (5/16)

— ???? Hideki Kamiya (@PG_kamiya) January 24, 2018

After that, he and I were pretty much cooped up in a meeting room for several weeks straight, yelling at each other from time to time (all the time?), and going out for drinks after work (and yelling some more) before finally wrapping up the script. (6/16)

— ???? Hideki Kamiya (@PG_kamiya) January 24, 2018

I had no sense or knowledge of script writing whatsoever, so I just used my youthful vigor to push through, and Sugimura was never afraid to come at me head-first, which was a huge help. (7/16)

— ???? Hideki Kamiya (@PG_kamiya) January 24, 2018

I learned a great many things from him, and I would go on to utilize his teachings when writing the scripts for DMC, Viewtiful Joe, and Okami as well. (8/16)

— ???? Hideki Kamiya (@PG_kamiya) January 24, 2018

Unfortunately, Sugimura passed away just as I was working on Okami. To this day, I still wonder what he would've told me if he'd had a chance to play that game. (9/16)

— ???? Hideki Kamiya (@PG_kamiya) January 24, 2018

Kamiya also discussed the English voice over recording for the game, including this juicy anecdote:

I have so many memories about RE2… It also marked the first time at Capcom for recording English VO overseas, so we were figuring stuff out as we went along. It was my first time going abroad for work. (10/16)

— ???? Hideki Kamiya (@PG_kamiya) January 24, 2018

I vividly remember on the first day we arrived at the studio in Canada, our interpreter suddenly said "I've got a stomachache so I'm going back to the hotel," so I basically had to direct the voice recording session with gestures and broken English… (11/16)

— ???? Hideki Kamiya (@PG_kamiya) January 24, 2018

During the session, I added Claire's line "Chris, I have to find you" without getting Sugimura's approval, and since he was already writing the story for Code: Veronica, he yelled at me because he had to change the script just because of that line. (12/16)

— ???? Hideki Kamiya (@PG_kamiya) January 24, 2018

Then there’s the revelation that Kamiya forced the game to come on two discs because he introduced the zapping system, which let you play each of the two playable characters in two different scenarios, thus showing events from the other character’s perspective.

Because I was so young, I wasn't afraid to do anything, so I set some big goals for myself, recklessly introducing the "zapping system," which suddenly forced us to put the game on two discs instead of one in the final stage of development. (14/16)

— ???? Hideki Kamiya (@PG_kamiya) January 24, 2018

Resident Evil 2 sounds like it was a particularly brutal development, with a crunch that forced Kamiya to drink and sleep in the office.

To escape from the stress of work, I started drinking brandy on the rocks every night, arriving at the office with a hangover the next day, and sleeping in an empty meeting room during lunch break. Ah, how young I was! (15/16)

— ???? Hideki Kamiya (@PG_kamiya) January 24, 2018

Ultimately, Kamiya sounds proud of the work he and his team did on Resident Evil 2.

All of these memories are irreplaceable treasures to me. There is no greater honor for me than seeing how much all of you still love RE2 to this day. I'll keep working hard so I can bring you many more games of the same caliber! (16/16)

— ???? Hideki Kamiya (@PG_kamiya) January 24, 2018

In a Twitter encore, Kamiya remembered the day he was chosen to direct Resident Evil 2:

I remember the day I was chosen to be the director of RE2 very well. Not too long after development on RE1 finished, Mikami called me into a meeting room and asked me if I was interested in being the director for RE2. (1/6)

— ???? Hideki Kamiya (@PG_kamiya) January 24, 2018

Why was Kamiya chosen to direct such a high profile release? He’s not sure, but he does know this:

I still don't know why Mikami chose me of all people, but I do remember that, shortly after I entered the company, he invited me out for some drinks and told me this: (4/6)

— ???? Hideki Kamiya (@PG_kamiya) January 24, 2018

"You're the dark horse of the new recruits. You're either going to fail spectacularly, or you're going to be a huge success." (5/6)

— ???? Hideki Kamiya (@PG_kamiya) January 24, 2018

After that, I worked under Mikami for quite a while, and I must've caused him many a headache with my sassy attitude, but I'd like to think I met his expectations at least a little. (6/6)

— ???? Hideki Kamiya (@PG_kamiya) January 24, 2018

Kamiya would go on to direct Devil May Cry, Viewtiful Joe, Ōkami, and co-found Bayonetta maker Platinum, but Resident Evil 2 was where his illustrious career kicked off. Happy birthday!

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Hey Nintendo, PlatinumGames wants The Wonderful 101 on Switch

PlatinumGames’ wonder duo Atsushi Inaba and Hideki Kamiya issued a rallying cry in Croatia today to convince Nintendo to get The Wonderful 101, a wonderful game and Wii U exclusive, on Switch.

The rallying cry came during the duo’s Reboot Develop 2018 talk. Kamiya, who’s very fond of The Wonderful 101, asked how many people in the audience had played it and then the translator relayed:

“We’re going to knock the audience participation up a bit. They’re still trying to negotiate with Nintendo whether a possible Wonderful 101 Switch release could happen but it always helps when the people in the audience at Reboot clap if they’d actually buy a Switch version of Wonderful 101. So anybody who would buy that, please clap…”

And the whole room did.

In an interview after the talk I followed the topic up and asked how far The Wonderful 101 conversation with Nintendo had progressed. Atsushi Inaba, co-founder and executive director, replied (again via translator):

“From their perspective obviously there are things they can’t talk about, about dealings they have with Nintendo. Certainly they can say everything they said during the speech, which was, ‘Hey, we should do that.’ But whether that is a ‘we are going to do that’, and what the likelihood is of that happening, is just going to have to be something you wait to find out.”

Platinum and Nintendo’s close relationship – The Wonderful 101 was a Wii U exclusive, and Bayonetta 3 is a Switch exclusive – bodes well.

On Bayonetta 3, Inaba and Kamiya were tight-lipped. But during the talk, Inaba said Bayonetta 3 represents a turning point for the company in how they make games, though he didn’t further explain what he meant. He did say Bayonetta 3 would be a linear core progression action game, which is no surprise, but also Platinum wanted to do something new, add new gimmicks and new ways to play the game.

“Bayonetta 2 was a fantastic title and they need to make sure this is leaps and bounds above that,” the translator relayed. “They know that the fans expect crazier, better, tighter action games. If they’re going to put out Bayonetta 3, it’s going to have to raise the bar.”

But Bayonetta 3 is far from the only game in development at the studio. Martin travelled to PlatinumGames recently to see new mobile game World of Demons, a kind of spiritual successor to Okami, and a more substantial project than it sounds. There are also two other much more secretive projects in the works – games announced earlier this year as self-published new IP. This, however, might have been misconstrued.

Inaba’s reply to me, via translator, was: “The definition of self-owned IP can be looked at from a lot of different angles. When they mentioned those two, what they’re trying to say is maybe one of those is a game only they can create, therefore it’s their IP in that way but it may be funded from somebody else.”

One of those games has a core team of six people getting very excited, apparently. “Right now they’re currently rapidly discussing a very interesting concept,” the translator relayed during the talk. “Whether it’s action or a totally new style of genre that nobody has heard of before or seen, it’s really hard to put their finger on, but the ideas are there. Currently there’s about six of the core staff that every day passionately discuss this idea, and it’s so cool for them. This is something very innovative and has most of the studio very, very excited for what this could be.”

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Incidentally, don’t worry about PlatinumGames making a mobile game. This isn’t a wholesale shift in focus for the studio so much as an experiment.

“We don’t want people to look at that and think all of a sudden there’s a gigantic shift in the sort of games we’re going to make,” Inaba reassured me. “It’s important to be flexible and try a wide variety of genres and business models. At the end of the day, a good game is a good game, so we just wanted to see what it would be like to do a mobile game, but that doesn’t represent the fact that we’re going to just do that from now on. Please let the fans know they don’t need to worry: we’re still going to make the core experience for the core games.”

PlatinumGames is very busy then, though they wouldn’t tell me exactly how many games were in development because “people would probably shit their pants”. Nevertheless it’s a relief after the dejected figure PlatinumGames cut roughly a year ago after the cancellation of Xbox One exclusive Scalebound.

“The reality is this,” Inaba told me. “Any time you make a game for that long, you love it and you put your heart and soul into it. Ultimately not all games pan out, so when it didn’t, we also felt very much like you: very disappointed we couldn’t get it out into the hands of the users.

“A lot of the details were under NDA and we can’t discuss them. I’d love to be able to give you more information about it but at the end of the day you can only say what you can say, and unfortunately those are areas we can’t go into detail about.”

Scalebound being Microsoft’s IP also means PlatinumGames can’t reuse or salvage any of the work it did.

Nevetheless, Inaba refuted rumours the cancellation brought PlatinumGames to its knees and the studio nearly closed. “I’ve heard that rumour too,” he told me, “and it’s totally unsubstantiated. We’re not a one project studio, we’re a balanced studio. If any of the fans heard that rumour and then were worried about us or upset we feel very sorry.

“We’re totally fine,” he added, “and we were totally fine then too.”

Coppa del Mondo d’arrampicata ad Haiyang, Cina

Dal 20 al 22 giungo si sono svolte a Haiyang in Cina le Coppe del Mondo IFSC Boulder, Lead e Speed. Jan Hojer e Akiyo Noguchi hanno vinto la gara boulder, Jakob Schubert e Jain Kim la gara Lead e Qixin Zhong e Mariia Karasavina la gara Speed. Ottimo l’Azzurro Stefano Ghisolfi che ha centrato due finali: 6° nel Boulder e 7° nella Lead.

L’azzurro Stefano Ghisolfi, nella gara di Coppa del Mondo IFSC svoltasi ad Haiyang (in Cina) lo scorso weekend, è riuscito nell’impresa di centrare l’ingresso in finale sia nel Boulder sia nella Lead, chiudendo poi rispettivamente al sesto e al settimo posto. Due prestazioni che evidenziano l’ottimo stato di forma del ventunenne climber torinese del Gruppo Sportivo Fiamme Oro, unico azzurro impegnato nella manifestazione cinese. Ghisolfi, decimo nella classifica finale di Coppa del Mondo Lead nelle due stagioni precedenti, ad Haiyang è riuscito ad entrare nella finale del Boulder a scapito dello “Zar” Dmitrii Sharafutdinov, secondo nella classifica generale di Coppa del Mondo Boulder, che s’è così dovuto accontentare della settima posizione. La vittoria è andata al tedesco Jan Hojer davanti al canadese McColl e al francese Glairon Mondet, con Ghisolfi sesto. La gara femminile invece è stata vinta dalla giapponese Akiyo Noguchi , davanti alla inglese Shauna Coxsey e l’austriaca Anna Stöhr.

Per quanto riguarda la Lead invece, di cui quella cinese era la prima prova di questa edizione della Coppa del Mondo IFSC, il successo è andato all’austriaco Jakob Schubert, davanti al canadese McColl, ancora secondo (e unico, insieme a Ghisolfi, ad aver centrato entrambe le finali) e al francese Gautier Supper. Settima piazza per l’azzurro, che s’è tolto la soddisfazione di precedere una leggenda dell’arrampicata come Adam Ondra, nono. La Cina porta evidentemente bene a Ghisolfi: nel 2012 era salito sul terzo gradino del podio nella prova di Coppa del Mondo Lead svoltasi a Xining.
Per quanto riguarda l’attuale edizione di Coppa del Mondo Boulder invece, è la seconda volta che un azzurro centra la finale: un mese fa vi era riuscito Michael Piccolruaz ad Innsbruck, in Austria. La gara femminile è stata vinta dalla Sud Coreana Jain Kim davanti a all’austriaca Magdalena Röck e l’olandese Anak Verhoeven.

Classifiche Coppa del Mondo IFSC di Haiyang:
BOULDER
Maschile
1 Jan Hojer GER 3t7 4b8
2 Sean McColl CAN 2t5 3b6
3 Guillaume Glairon Mondet FRA 0t 2b4
4 Jongwon Chon KOR 0t 2b4
5 Tomoa Narasaki JPN 0t 1b1
6 Stefano Ghisolfi ITA 0t 1b2

Femminile
1 Akiyo Noguchi JPN 2t2 4b6
2 Shauna Coxsey GBR 2t5 3b5
3 Anna Stöhr AUT 1t3 2b6
4 Dinara Fakhritdinova RUS 1t4 1b1
5 Juliane Wurm GER 1t5 2b6
6 Miho Nonaka JPN 0t 3b4

LEAD
Maschile
1 Jakob Schubert AUT 32
2 Sean McColl CAN 31
3 Gautier Supper FRA 29
4 Romain Desgranges FRA 28
5 Hyunbin Min KOR 27
6 Domen Skofic SLO 7
7 Stefano Ghisolfi ITA 7
8 Keiichiro Korenaga JPN 6

Femminile
1 Jain Kim KOR 46
2 Magdalena Röck AUT 38
3 Anak Verhoeven BEL 37
4 Charlotte Durif FRA 36
5 Mina Markovic SLO 34
6 Dinara Fakhritdinova RUS 34
7 Hélène Janicot FRA 33
8 Yuka Kobayashi JPN 29
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9 Risa Ota JPN 18

SPEED
Maschile

1 Qixin Zhong CHN 06.03.00
2 Marcin Dzienski POL 06.45.00
3 Danylo Boldyrev UKR 06.11.00
4 Evgenii Vaitcekhovsk. RUS 06.26.00

Femminile
1 Mariia Krasavina RUS 08.35.00
2 Iuliia Kaplina RUS fall
3 Anouck Jaubert FRA 08.58.00
4 Aleksandra Rudzinska POL fall

New Digimon game is a survival-simulation RPG

Did you know it’s been nearly 20 years since Digimon was first released? Somehow, the series has managed to succeed in the shadow of its more famous rival for two decades, so it seems fitting the latest game should concentrate on the theme of survival.

Following talk in Japan over the last few weeks about a new chapter in the Digimon story, Digimon Survive has finally been confirmed for a western release. In yesterday’s Digimon livestream by Bandai Namco, the company announced the latest incarnation of the series will be a “survival-simulation RPG”.

According to Bandai Namco’s press release, the game will feature a “brand-new group of teenagers” who “get lost on a school camping trip” and are “transported to a world of monsters and danger”. Sounds like my Duke of Edinburgh experience, to be honest.

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From the trailer, the gameplay will be a marriage of visual novel and SRPG. The “drama” sections look like they will be in 3D, while the battles will be in a 2D “classic SRPG style”.

Digimon Survive SRPG gameplay (called 'battle part') pic.twitter.com/KLeuMXsikg

— Nibel (@Nibellion) July 29, 2018

To be fair to Digimon, the game’s art style does look gorgeous, and it will be interesting to see how the hybrid gameplay functions in practice.

Digimon Survive is due for release in 2019, and will be coming to PS4, Xbox One, Switch and PC.

Febbre da Cavallo, il meeting di dry-tooling a Campitello Matese

Il report di Riccardo Quaranta del meeting, svoltosi il 2 febbraio 2014, nell’area di dry-tooling Febbre da Cavallo a Campitello Matese, Molise.

Il week-end appena trascorso ha visto, dal punto di vista del meteo, l’Italia divisa in due: nord con metri di neve, centro e sud con "metri di pioggia". La macchina organizzativa di "Febbre da Cavallo" sarebbe stata difficile da fermare quindi abbiamo deciso, previsioni nonostante, di mantenere l’evento.

All’appuntamento di domenica mattina si sono presentate una quindicina di persone, armate di tutto punto per fronteggiare la pioggerellina che sembrava dovesse accompagnarci per tutta la giornata e che invece si è interrotta appena scesi dalle auto. L’avvicinamento panoramico, il torrente delle sorgenti di Capo D’Acqua, la scoperta di un angolo abbastanza isolato della montagna matesina, hanno fatto da cornice e introduzione alla parte di arrampicata in parete. Dopo un briefing iniziale, in cui sono stati spiegati i rudimenti dell’uso di picche e ramponi su terreno misto, i partecipanti si sono cimentati nelle salite di diversi itinerari, sempre in top-rope.

Nei loro visi ho intravisto curiosità, timore e dubbio che dopo i primi metri si sono trasformati in sfida, impegno e divertimento. Diverse sono state le donne che hanno impugnato le piccozze e, ramponi ai piedi, hanno dato ottima prova di tecnica e di forza, tanto per smentire un cliché che vedrebbe relegate queste attività ad un pubblico prevalentemente maschile.

Un grazie a tutti i soci dell’ASD Orizzonti Verticali di Campobasso per esserci sempre. L’appuntamento è quindi per l’anno prossimo, preannunciando che l’evento del 2015 sarà arricchito da importanti novità.

In tanti hanno testato il materiale fornito da Petzl: tutto il reparto piccozze e ramponi, la nuova serie di corde (in primis la Volta 9.2 mm), i nuovi caschi ultraleggeri come lo Sirocco e freni storici come il Gri-Gri. Un ringraziamento doveroso va quindi a Petzl e al suo direttore tecnico per l’Italia, la Guida Alpina Marco Vallesi, che ha messo a disposizione di tutti il suo know-how.

Riccardo Quaranta

SCHEDA: Febbre da Cavallo e il dry-tooling a Campitello Matese

Michele Caminati e il video Back to Ticino

Il video di Michele Caminati alle prese con alcuni boulder nel Ticino in Svizzera.

Per Michele Caminati l’arrivo dell’inverno significava un ritorno al boulder, un ritentare progetti sognati da tempo e fattibili soltanto con le basse temperature. Per "rimmettersi in forma" però serviva un piccolo test, e questo spiega il suo ultimo viaggio boulder nel Ticino in Svizzera. Prova superata, in pieno look vintage.

That Goes Left: 7C
The Scent of Snow: 8A
Walk the Line: 8A+
The Crack Line: 8B

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Francesca Rossi e Riccardo Sterni vincono il Varmost Vertical Challenge

Sabato 9 agosto si è tenuta la II edizione della Varmost Vertical Challenge, la gara di corsa in montagna – cronoscalata da Forni di Sopra a Malga Varmos vinta da Francesca Rossi e Riccardo Sterni.

In 240 hanno sfidato la gravità nella 2° Varmost Vertical Challenge, la cronoscalata di corsa in montagna di Forni Di Sopra organizzata da GS Stella Alpina, S. S. Fornese con la collaborazione di Promotur.

Il percorso vedeva la salita dall’abitato di Forni di Sopra a Malga Varmost posta a quota 1750 metri, dopo un dislivello di 830 m, lungo le piste sciistiche del Varmost, d’estate adibite a pascolo dell’omonimo alpeggio.

Vittoria assoluta maschile per Riccardo Sterni della Trieste Atletica che ha bissato il successo dello scorso anno, 30′ e 25"secondi il suo tempo. Secondo posto per il giovane portacolori dell’US Aldo Moro Nicoló Francescatto, terzo posto per il suo compagno di squadra Matteo Piller Hoffer.

Tra le donne vittoria assoluta di Francesca Rossi (Team La Sportiva) con il tempo di 36′ e 38", seconda Lavinia Garibaldi del Timaucleulis, terza Francesca Scribani della Polisportiva Vodo.

Il traguardo ridotto per i bambini era stato posto a quota 1400 m., in località Som Picol dopo 450 metri di dislivello. Qui si è imposto il giovanissimo Gioele Arado dell’Edelweiss, secondo Mattia Lozza della S.S. Fornese e terzo Matteo Rosa.

Tra le femminucce, vittoria di Adele Arado (Edelveiss), seconda Lucia Anna Gallo (US Ovaro) e terzo posto per Rebecca Baschiera (SS Fornese).

Info: www.vertical.for-adventure.it

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